(El Gallo Rojo 2014)
D’impeto frontale, elettrico, fratturato e claudicante
nell’andatura (in apparenza).
Vagolamenti ossessivi, ripetizioni
insistite, c’è un ronzio nella testa e spesso una luce/macchia
m’offusca lo sguardo.
Cellule d’azione afroamericane,
desolazioni/alienazioni metropolitane, di nuovo quel ronzio nella
testa, nella polvere s’annida tensione, e si posa.
Di sezioni
libere inquadrate in strutture ben definite (a sbatter come The Ex
o Carbon di un tempo, poco ci manca, El Toro,
l’urgenza di Plot Device).
Statici e ondeggianti a
smontarsi sotto un chiar di luna (Svegliati, cazzo!).
A
contemplar spazi aperti e desertici, non privi dell’ingombro visivo
di qualche carcassa rugginosa.
Inchiodati duri in dormiveglia su
sta cazzo di sedia, qualcosa di kraut a bruciar nel coppino (Rev
Donut nr3).
Batteria e percussioni, sassofoni, chitarra
elettrica e podophone, Nelide Bandello, Piero Bittolo Bon,
Enrico Terragnoli.
Voto: 8
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