(Brigadisco/Old Bicycle Records/Bosco 2014)
Due dei musicisti italiani più interessanti, sperimentatori puri, si sono messi insieme per questo lavoro umbratile ed oscuro.
In “Burnout (august sessions)”, il duo si lascia andare a nove brani rigdamente strumentali, per cui a parlare e a comunicare è esclusivamente la musica, realizzata con chitarre ed elettronica.
Se vogliamo etichettare questi brani potremmo usare il termine post-rock, ma la cosa risulta forzata, giacché il duo si sente in pieno diritto di non rispettare alcun genere codificato.
L’andamento è generalmente cauto con qualche digressione post-punk (E’ da tanto che non balliamo) o psichedelica (Motorcity, Vangelis) o noise grattuggiato (Agosto).
Il disco ha dentro molti umori contrapposti espressi attraverso diverse trame stilistiche come il lento ridondante Cliff o la greve Ghost piano.
Un lavoro profondo e che non lascia indifferenti.
Voto: 7
Vittorio Lannutti
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