(Freecom 2014)
La musica italiana del Novecento è un mondo ancora tutto da scoprire. Autori facenti parte della famosa generazione dell’Ottanta, i vari Malipiero, Casella, Pizzetti, faticano a trovare spazio nei programmi di sala delle stagioni concertistiche; ma stanno tuttavia conoscendo una rinnovata fortuna, grazie soprattutto all’interesse mostrato da numerose case discografiche. È attraverso una di queste, la Stradivarius, che ho scoperto la musica di Franco Margola, che degli autori citati fu erede acclamato, le sue composizioni coniugando il modernismo del primo con i neo-barocchismi (intrisi di ombrosa mediterraneità) del secondo e con la vena melodica talvolta nostalgica del terzo. Ma Margola possiede una cifra distintiva tutta sua, come ha senz’altro colto il violinista (classico, ma con importanti esperienze jazzistiche alle spalle) Daniele Richiedei, che in questo originalissimo CD Freecom ne rilegge alcuni brani, insieme al fisarmonicista Vincenzo “titti” Castrini, il trombettista/cornista Mirco Rubegni e il contrabbassista Giulio Corini. Richiedei si mantiene fedele allo spirito Margoliano non solo nella ripresa di temi originali, ma anche nel riproporci – seppur attraverso la commistione (peraltro, sempre all’insegna dell’equilibrio) con passaggi di libera improvvisazione di per sé lontani dall’oggettività del compositore bresciano – diverse esemplificazioni delle qualità di purezza architettonica, di spigliatezza ritmica e di cristallina linearità melodica che ne contraddistinsero la poetica. Che sia possibile mantenersi fedeli a un autore, pur prendendosi certe libertà (anche armoniche), Richiedei lo dimostra anche nell’unico brano a suo firma, Le notti bianche, la cui sognante melodia traduce lo spirito metafisico e insieme ironico di una omonima poesia dello stesso Margola, che insieme alle bellissime illustrazioni di Ottavia Bruno completa questo bellissimo e personale ritratto di un autore che merita un posto speciale nella musica del Novecento.
Voto: 10
Filippo Focosi