(Discus Records 2014)
Ritorna l’Orchesta fondata da Martin Archer, deus ex machina dell’etichetta Discus, e si rimette in gioco con un’altro lungo viaggio “interstellare” senza approdi certi. Lo schema che ha portato con il primo episodio ‘Orchestra of the Upper Atmosphere’ un successo inatteso alla label, rendendolo il titolo più venduto, si ripete anche questa volta con quasi tre ore di devianti improvvisazioni che “risuonano” per lo spazio e che coprono anni di storia della musica occidentale ed orientale. Da Alice Coltrane, alle stravaganze psichedeliche di buon rock anni settanta, al Kraut, alla Cosmische music, chi più ne ha più ne metta e si lasci andare al flusso di pensieri piacevolmente devianti. Pescare a caso nel mucchio brani come Paratacamite, Modus, Space Smells Of Strawberries, Curvature Of The Earth rende l’idea della buona integrazione tra I componenti e della volontà di sperimentare suoni in libertà, riuscendo fortunatamente a non risultare noiosi e pedanti, se non in qualche rarissimo momento nello sviluppo di questo mastodontico viaggio iniziatico.
Voto: 7
Marco Paolucci