(Libellula/Audioglobe 2014)
Nati come buskers, inizialmente come trio, gli Eugenio in Via Di Gioia si sono completati, divenendo un quartetto, con l’arrivo del contrabbassista Lorenzo Federici, a cui è intitolato questo loro esordio.
Il gruppo toriniese si esprime con un folk frizzante, che si intreccia molto bene con il pop e con l’eletronica.
Cresciuti ascoltando Fred Buscaglione, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, i quattro torinesi sono spesso ironici, vuoi sulle massificazioni balneari (Zoo balneare), vuoi sui consumi da supermercato (Pam) o ancora sulle recenti abitudini e mode, quindi sulla stupidità che pervade molti nostri concittadini (Noi adulti).
Gli Eugenio in Via Di Gioia riescono ad essere molto efficaci nell’auto-ironico swing doo wop di Ho perso e in Non ancora si avvicinano alle ambientazioni di Brunori Sas.
Non c’è dubbio se i Mumford & Sons fossero italiani suonerebbero esattamente come loro.
Voto: 7
Vittorio Lannutti
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