(Autoprodotto 2014)
Alla fine doveva succedere, è successo per i Coldplay e così pure siamo arrivati al lavoro della maturità per il carissimo Vanni de La Tosse Grassa, con “TG4” (ora lo voglio vedere ad andare oltre il quinto capitolo eh…).
Sì perché il nuovo lavoro, oltre alle solite buone dosi di goliardia, pare abbia serie intenzioni di fare politica e parlare di scottanti attualità, il tema musicale invece è “quante cose anni ottanta riesco a infilare in un singolo pezzo?”. Così nelle iniziali Tentacoli e Lutto nazionale, che parlano della deprimente realtà italiana e sapete cosa? Non funziona. Ma non perché io pensi che Vanni debba stare lontano da certi argomenti, ma proprio mancano dell’orecchiabilità tipica a cui il nostro c’ha abituato e perfino il mash-up di base non funziona moltissimo.
Fortuna che bastano un paio di pezzi e ci si riprende, arrivando presto alla grandezza a cui c’ha abituato con Sono io il suffragio universale in cui prende per il culo i vari link acchiappalike di Facebook e compagnia bella, probabilmente il pezzo migliore dell’intero lavoro. In Just Cavalle il nostro unisce Duran Duran, Cure e l’assolo di chitarra di Beat It recitando sopra lo squallore della società. Carina l’idea, ma anche questa non decolla granché.
Invece C’ho una persona dentro riesce a esaltarci, infilando stronzamente il riff di ‘Cannibal Holocaust’ su una storia di estrema tolleranza umana (“c’ho una persona dentro che non me fa andà in galera, che mi fa’ dì a certi stronzi ancora buona sera”). Altrettanto divertente è Voglio la pensione che sembrerebbe mancare solo di Magnotta che bestemmia insieme a Vanni, spingendo con una cassa ignorante e il nostro che dice “mò mi taglio un braccio”.
Insomma, fosse stato fatto da chiunque altro ‘TG4′ sarebbe stato accolto con ben altra reazione entusiasta, ma siccome lo standard di Vanni è sempre elevato, mi spiace perfino doverlo cazziare e abbassare un po’ i voti. Io aspetto comunque ‘TG5’ eh…
Voto: 6
Damiano Gerli