(Elettronica Radicale Edizioni / Old Europa Cafe 2014)
Secondo atto della trilogia sul crimine
sardo (uomini, storie e codici), ideata da Corrado Altieri
(Uncodified, Candor Chasma) e Marco Deplano
(Wertham, Caligula031, Foresta Di Ferro).
“Vindicta
II”, ammacca e tormenta.
Un suono sgretolato, ossessivo e
implacabile, visionario al limite della sostenibilità (le
staffilate di A Su Dolore, sorta di statica cellula Suicide
amplificata per mille. Justitia e il suo schiumar rabbia in
oppressiva modalità Klinik / Insekt).
Rottami
ed atti d’affilatura lame.
Archivi che vomitano voci, in dialetto
e in italiano, i colori delle uniformi di chi controlla e di chi è
controllato indistinguibili nel tumulto circostante.
Metalli e
unghie a strider sul pavimento, la follia a un passo (Comente
Sirbonisi, Comente Margianisi).
Scorie
industriali di fragoroso minimalismo, abrasivo e incattivito (Sa
Gabbia, Vindicta), a
sbatter i denti dal freddo in un sotterraneo di cemento armato.
Tutto
appare immobile da dietro queste mura, non il nastro della memoria (I
Martiri Di Buoncammino, 30 Annusu).
Una Grey Area
d’odori forti, spesso colpi, silenzi indotti a forza e
imprecazioni.
Il mare a urlar continuo in lontananza.
A
concluder, una sconsolata ammissione di resa a lasciar il gelo nelle
ossa.
Il caro Dio, volta la testa e non vuole aver niente a che
fare con tutto questo.
Voto: 8
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