(Solar Ipse Audio House 2015)
Accogliamo con tripudio questa interessante raccolta di demo e rarità dei Vanessa Van Basten, ovviamente compilata e curata proprio da Morgan Bellini.
La tracklist non segue nessun ordine cronologico, spaziando dal 2006 al 2013 senza soluzione di continuità, ma tutto scorre talmente bene che lamentarsi sarebbe oltremodo fuori luogo.
La passione del nostro per i Cure non è mai stata particolarmente nascosta, non a caso di recente è trapelato sulla rete un Disintegration EP che raccoglie alcune cover fatte dai VBB e che, personalmente, ho apprezzato non poco. Ma anche qui nei demo è facile ascoltare echi di Smith, più che di Shields, nel panorama sonoro disegnato da pezzi come Godfather e Sketch 07 (al di là dei precisi riferimenti che si trovano in All Cats are Graves…).
Odyssey Song, invece, avanza con un tempo medio che minaccia in continuazione di guadagnare velocità, accompagnata da sferzate di distorsione quasi metallare, splendida. Su Arbeit il Bellini suona con Fabio Cuomo alla batteria e Mathias Pandora al basso, una collaborazione oscura che sembra quasi uscita dal post grunge anni novanta, alternando con una sezione centrale melodica da urlo.
Eldorado ti attacca dritto alla gola, arrivando perfino a un blast beat sparato a mille, un’eleganza e una potenza che quei cazzoni dei Pelican si possono solo che sognare la notte.
Conclude la raccolta una cover di Advent dei Dead Can Dance, delicatamente condita da chitarre quasi indie che avanza velocemente verso un finale che sembra volerla buttare nel noise puro, per terminare invece all’improvviso.
‘Ruins’ è chiaramente rivolta ai devoti dei Vanessa Van Basten, ma perfino a un ascoltatore casuale potrebbe svelare scenari sonori totalmente inaspettati. Tremendamente consigliata.
Voto: 8
Damiano Gerli