(Petit Noir 2015)
Appassionata tanto della filosofia di Simone Weil, quanto del canto di Liza Minelli, Laura Vertamy, ha scelto come nickname una crasi dei nomi di questi due personaggi.
Vertamy è una musicista piemontese, che suona violoncello e chitarra e che esordisce con questo lavoro, ma i dodici brani contenuti in questo disco sono frutto di dieci anni di lavoro nel quale la cantautrice non si è risparmiata come busker e in teatro.
Formatasi ascoltando il cantautorato classico sia italiano che Usa (Francesco De Gregori, Suzanne Vega, Tracy Chapman), nel modo di esprimersi deve molto anche a Giorgio Gaber.
I testi sono tutti molto ricercati, forse verbosi, ma densi di riferimenti letterari, filosofici e alle battaglie civili (pacifiste e operaie), non tralasciando le crisi esistenziali.
Voto: 7
Vittorio Lannutti