(Aut Records 2014)
Avrei voluto spendere per questo disco l’aggettivo “sconcertante”; poi però ne ho ascoltati altri e preferisco tenerlo in serbo per una prossima occasione. Tuttavia sconcertante è proprio la prima traduzione di “puzzling” su “wordreference.com”. Uso allora la seconda, la terza, la quarta, e la settima: sorprendente, stupefacente, che lascia interdetti, ed enigmatico. Sono tutte ragioni per apprezzarlo. Claudia Cervenca e Annette Giesriegl costruiscono spazi sonori attraverso l’uso onomatopeico della voce (che a volte è tutta uno squittire, un pigolare, un mugugnare, un cigolare, ecc.), la riproduzione vocale di versi di animali e di rumori atmosferici, l’imitazione di strumenti (nell’ottavo brano riconosco qualcosa di simile a contrabbasso e sezione fiati) e di voci umane che cantano in lingue e tradizioni diverse (la settima traccia esordisce con una quasi-caricatura di certi incipit del canto flamenco), la recitazione di testi spezzati in tedesco (“Deine Augen haben meine Blicke verschlungen – Du hast mich Blind gemacht, wenn Du mich wieder ansiehst”) e il sobrio dispiegamento di effetti sonori di vario tipo. A un certo punto il disco ci sorprende con qualcosa che ricorda la mozartiana Königin der Nacht; altrove, chi abbia una qualche familiarità con gli Area non può non ascoltare un eco di Demetrio Stratos.
Insomma, un lavoro sperimentale, decisamente ‘puzzling’. Decisamente valido.
Voto: 10
Alessandro Bertinetto