(Boring Machines 2015)
Gli Heroin in Tahiti sono un duo di stanza nella Capitale – ovvero Valerio Mattioli e Francesco De Figueiredo, ambedue impegnati a gestire a una pletora di tastiere, pedali ed effetti, non disdegnando la chitarra – già noto nell’ambito dell’occulta psichedelica italica e non solo.
In questo ambizioso, corposo “Sun and Violence” (2 LP, 12 brani che spaziano nei titoli da Cartagine alla Costa Concordia) prendono spunto e non solo dalle ricerche dell’etno-musicologo sodale di Alan Lomax Diego Carpitella nel Meridione degli anni Cinquanta (cfr. 500 Cells>/i>), non mancando di omaggiare a modo loro il “twang” chitarristico (Black Market) e le colonne sonore cannibaliche ortolaniane e fidenchiane (Elba). Se ci fossero oggi registi antiartisti deviati e devianti al pari del Deodato (cfr. Salting Carthago o Continuous Monument) e del D’Amato (cfr. Absit Omen) d’epoca, qui troverebbero “soundtrack” per i loro denti aguzzi.
Ribadiamo: il cinema mondiale più in-compromesso abita qui (cfr. Wireless Telegraphy Mirage); peraltro, l’ascoltabilità non è mai compromessa da fumisterie avanguardistiche (Spinalonga).
Decisamente bravi: per contatti heroinintahiti@gmail.com
Voto: 8
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