Tangled thoughts of leaving ‘Yield to despair’


(Bird’s Robe 2015)

La formula degli australiani Tangled Thoughts of Leaving di miscelare prog, dark, post-rock, doom, ambient, noise e avant-garde risulta vincente. “Yield to despair” è il loro secondo disco, con il quale hanno raggiunto autorevolezza e credibilità nei migliori circuiti dell’indie internazionale.
Il disco si compone di cinque lunghissimi brani strumentali contenuti in poco meno di settanta minuti di musica.
Il loro sound è complesso, caratterizzato da un crogiuolo di sonorità che hanno come fulcro centrale il pianoforte.
Il lavoro parte con la doppia suite The Albanian sleepover – part one/ The Albanian sleepover – part two, che va da un incrocio tra Neurosis e Swans, almeno da un punto di vista strettamente concettuale, a momenti altalenanti tra esaltazione, introspezione, accelerazioni, sperimentazioni, fino a sfociare in un post rock inteso alla Godspeed you! Black Emperor.
Con Shaking off futility gli australiani ci portano nei territori cari ai loro connazionali Dirty Three, dato che il sound non è più sperimentale, né avanguardistico, ma incalzante, a volte inquietante ed immerso nella lande desolate del deserto australiano.
Se nella title-track torna l’ombra dei Neurosis più tetri, in Downbeat la ritmica si fa affascinante, perché caratterizzata da momenti vorticosi, complessi, spezzettati e alla fine comunque si trova una dialettica.
Le nuove frontiere del post rock sono aperte!!!

Voto: 9

Vittorio Lannutti

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