(Public Eyesore 2015)
Di brutto, sul muso.
In libera e brutalizzante congiunzione
live (Philadelphia 2013).
Many Arms giocano in casa
(chitarra/basso/batteria, Nick Millevoi, Johnny DeBlase,
Ricardo Lagomasino).
Gentili gentili, metallico/ripetitivi,
divorati da parassiti elettroacustici ed espansi in nevrosi
dronante.
Uno sputo spettacolare (l’arte del disfacimento
aggressivo).
Iperattività e stati di tesa
agitazione.
Frenesie free-jazzcore, smerigliatrici noise, isterie
no wave, hard a poltiglia, in sgaloppo galopp, a non tralasciar
radicalità contemporanea e zuffe grind.
L’orientale
assorto, ci arriva da Tokyo, a spippolar fra minchiate sfrigolanti,
feedback ottusi e sinewaves di cartavetrata (grana fina).
E la sua
manipolazione no-input, ben s’inserisce nello sfascio circostante,
suggerendo traiettorie e intrufolandosi pigolante.
Il dito indica
la vittima, tanto poi a fare il lavoro sporco ci pensano gli
altri.
Ok lo ammetto, avrei voluto esserci.
Voto: 8
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