(Eh? 2015)
Quattro casalingate per violoncello, clarinetto e cartone.
Da
Washington Dc, Gary Rouzer, improvvisatore e sperimentatore,
di solito alle prese con strumentazione homemade, elettronica, nastri
e oggetti amplificati.
In questo caso nudo e crudo, ci tiene a
farci sapere che non vi sono elettronicherie né manipolazioni di
sorta.
Bene?
Strusciamenti, raschiamenti e qualche allungo
svogliato.
Tutto molto omologato verso i bassifondi di settore con
relativa esposizione di una certa seriosità, non conforme al
livello del nostro martirio.
Elettroacustica cameristica che trova
i suoi picchi nei silenzi fra un movimento e l’altro.
Chi afferma
che materiali del genere son inutili masturbazioni, (a questo
livello), ha tutta la mia comprensione.
Al posto delle stelline
voglio i teschietti neri o le faccine svomitanti.
Voto: 3
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