(Aagoo 2015)
Scarni ed essenziali, gli Zulus pubblicano il loro secondo disco a distanza di tre anni dal loro esordio. La loro attitudine punk-industrial-noise è immutata. Il disco dura poco meno di ventuno minuti e mezzo, ma sufficienti a fracassare, o a far godere dipende dai punti di vista, le orecchie dell’ascoltatore.
L’attitudine punk-noise impera in tutte le nove tracce, nella quali il quartetto del New Jersey assesta colpi bassi tra momenti assolutamente sincopati (Chemicals), deliri hardcore (Medications) e rievocazione riadattata e attualizzata della no wave più nichilista (Germini).
Se in alcuni casi il sound si fa, volutamente, ridondante, ma state tranquilli non annoia, (Screens), in altri delirante e confuso (Dee pinto the river) e raggiunge momenti grandiosi in Set fire.
Nel complesso un lavoro sì essenziale, ma che lascerà il segno nell’ambito dell’industrial-noise.
Voto: 8
Vittorio Lannutti