(Setola Di Maiale 2015)
Sette movimenti ripresi dal vivo a Trieste (La Stanza)
durante un intimo live per venti ascoltatori, con la chitarra
elettrica, il trombone e gli effetti di Andrea Massaria e
Giancarlo Schiaffini, impegnati nella trasposizione in note,
di una partitura grafica del futurista Fortunato Depero
(“Verbalizzazione Astratta Di Signora”), che in brevi
capitoli, tratteggia le grazie di una donna.
Colori, profumi,
gioielli e merletti, che il duo evoca con tattile e cangiante grazia
pittorica.
Son macchie di colore che si espandono su tela quelle
che ci propongono.
Chiudete gli occhi e poi ditemi.
Con le
corde di Massaria, sollecitate da intrusioni delicate di oggetti, ad
intavolar discussioni, intrecci e battibecchi con le espansioni
fiatistiche di Schiaffini.
Reazioni istantanee e contatti (con
l’elettronica ad ampliarne le possibilità espressive).
Spilli
appuntiti, volute di fumo, calori improvvisi e distese luminose.
Di
grazia, che rifugge spesso la corruzione della parola.
Avvicinamenti
e distanze, snaturare e riaccordare in modalità inusuale.
Il
jazz, la contemporanea, briciole di noise e l’impatto fluido della
fantasia.
In un paio di brani, le voci pre-registrate di Tiziana
Ghiglioni e Silvia Schiavoni.
Datemi retta, non c’è
nulla da capire o concettualizzare, solo e soltanto, ascoltare.
Voto: 8
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