(Lebowski/Audioglobe 2015)
Con il terzo lavoro i Lebowski cambiano diversi aspetti del loro approccio. Innanzitutto hanno cambiato produttore e sono passati da Giulio ‘Ragno’ Favero all’accoppiata David Lenci/Riccardo ‘Rico’ Gamondi (Uochi Tochi). Hanno poi deciso di autoprodursi il disco e infine il sound è meno derivativo.
“Disadottati” è dunque un lavoro maturo, nel quale l’ironia amara e il pop-funk-electro sono sempre presenti, ma con un linguaggio più personale e con una maggiore propensione alle dilatazioni psichedeliche e per certi versi a comprimere le ritmiche convulse.
Tuttavia, non mancano momenti ansiogeni (Il tagliateste) o electro-dance (L’incapiente).
Le tematiche trattate nei testi sono quelle del disincanto e della disillusione dei giovani ai quali non viene prospettato un futuro.
Cantori di una generazione alla deriva i Lebowski nella conclusione del disco preferiscono fuggire nella fantasia con il bel poliziottesco Una vita disarmata/Signor Costa!.
Voto: 7
Vittorio Lannutti