(La Bèl Netlabel 2015)
Un grande balcone di una vecchia villa tedesca in estate, una loop machine, una
chitarra, qualche discreta aggiunta strumentale in fase di
mixaggio.
Jan Grünfeld
non inventa nulla, ma quel che propone, come da prassi in casa La
Bèl, parla lingua intima e confortevole.
Arpeggi in
sovrapposizione, cinguettar ornitologico, tepore e scie cangianti ad
accender ancor di più il cielo sovrastante.
Grazia e
raccoglimento, una brezza che seduce ed occhi, che placidi accettano
l’invito e si chiudono.
L’ansia a scivolar di dosso, una luce che
brilla in lontananza, la notte ancora lontana.
Nessuna voglia di
chieder altro, può bastar un sassolino caldo stretto nel pugno oggi.
Voto: 7
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