(Aerophonic 2015)
Dieci anni di attività festeggiati con un’esibizione
spettacolosa nell’agosto del 2014.
Si gioca in casa (Chicago, The
Hungry Brain) e il quartetto fiammeggia istantaneo.
Attacca una
frase di sax che t’azzanna la testa, le due batterie esplorano
sezioni di crotali metallici caracollando bollenti, il basso
spezza/riannoda/spezza.
La comunicazione interna viaggia a
velocità da telepatia.
Due lunghi set impro jazz,
praticamente da manuale.
Una performance attenta e intensa, a
tratti quasi spirituale nel suo furore.
Tra memoria e
contemporaneità (devastati da un continuo/curioso battito).
Si
ascolta e riascolta.
Voto: 8
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