(Autoproduzione 2015)
Il suono triste dell’America: potremmo de-scrivere così Robin Wylie aka 7sleepers from Michigan (e mai Primised Land fu così dimessa e acquatica). Sette brani/canzoni al rallentatore, tra ovattati clangori metallici (Sleepers) e oscuri R.E.M. progressivi (Garden). Questo Sufjan Stevens è triste (cfr. Seven) e ha pure una voce da predicatore millenarista (o da Michael Gira col vocoder: Utukki).
La rilassatezza percettiva evocata sin dal titolo è felicemente raggiunta, merito anche di una confezione professionale che ben rende l’atmosfera gassosa del CD (Salome), con chitarre evocative degne del miglior Egle Sommacal (Seven Sleepers, ma Robin lo avrà mai ascoltato?).
Per contatti: 7sleepers@7sleepers.net
Voto: 6
Marco Fiori