(Bloody Sound Fucktory 2015)
Se solo RAF avesse aspettato 25 anni a porsi certe questioni filosofiche, avrebbe potuto rispondere oggi, A.D. 2015, al suo più grande interrogativo, ossia su cosa fosse rimasto degli anni ’80, con un bel: “il sound dei Lush Rimbaud!” e ci avrebbe potuto risparmiare almeno una delle sue terribili canzoni. Ma il nostro cantautore è stato impaziente, e visto che per un problema di spazio/tempo difficilmente risolvibile, gli anconetani autori del disco in questione, ‘L/R’, non potranno mai tornare indietro di quasi tre decadi e cambiare il corso degli eventi in stile Marty McFly, dovrete tenervi RAF. Certo, bisogna essere onesti, gli anni ottanta ultimamente sono tornati di moda, quel sound lo ritroviamo continuamente nell’indie-rock come nel pop “for the masses”, e i Lush Rimbaud non sono così sprovveduti da citare e basta, ma sanno miscelare vecchie e nuove istanze sonore in maniera organica e tutto sommato vincente, senza apparire troppo banali o ruffiani. Nove tracce immerse tra post-punk, new-wave ed elettronica con sfumature dark, kraut e a volte psichedeliche. Esempio accattivante dell’attitudine dei quattro marchigiani, è il brano ‘Acid Skyline’, un crossover di dark wave e ritmiche da rave, energico ed ipnotizzante. Decisamente un disco che per varietà di commistioni non rischia di annoiare, anche se ad essere sinceri non è forse il miglior lavoro del gruppo. Nulla toglie che i Lush Rimbaud ci sanno fare e che RAF “non ci piace proprio”. Buon Ascolto.
Voto: 7
Davide Giustozzi
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