(Megacorp 2015)
44 minuti filati filati per i The Necks, gruppo australiano di improvvisazione (non troppo) radicale. Un drone percorre tutta l’unica traccia. Ma la musica si muove sotto e sopra: le atmosfere cupe, tese, crepuscolari pian piano si vanno rasserenando. La progressione, relativamente stabile, relativamente cangiante, coinvolge facilmente. Un gran bel disco, più “sperimentale” di tanti altri per quanto sembra esplorare un mondo simbolico ed emotivo abitato da suoni silvestri.
Voto: 9
Gianni Zen
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