(Autoproduzione 2015)
Ci sono band che vogliono scuoterti, farti ballare e pensare. I Sestomarelli in quest’album pop dalle influenze folk e ska mi arrivano così, semplicemente. Bellissimo l’uso consapevole del violino sempre misurato, mi piacciono le atmosfere morbide su testi aspri, sociali e politici dove si pone l’accento su speranze e disillusioni. Mi piacciono molto meno i testi che tendono ad essere troppo slegati dal sound (ne è un esempio Io fumo), non lo seguono e non si intrecciano con le melodie, e questo perenne sfondo da cielo d’Irlanda già sentito che va di brano in brano senza creare nette distinzioni da una traccia all’altra.
Questa band ha un grande potenziale che a mio avviso può sfruttare senza cadere nei clichè del folk da protesta (soprattutto nei testi, facendo attenzione a certe parole troppo scontate). Sono ancora troppo legati a quelle sonorità tradizionali in pieno stile Gang che ormai tendono ad essere anacronistiche se non rivisitate in chiave moderna.
Voto: 4
Rachele Paganelli