(Trivel Records 2016)
Mi scrivono alcuni membri di As The Sun chiedendo se ho voglia di recensire il loro nuovo progetto hardcore, ZEIT; ovviamente non me lo faccio certo chiedere due volte, anche perché ne ho già sentito parlare molto bene.
La partenza con World And Distances mi fa già capire che siamo di fronte a un progetto che non ha proprio niente di “giovane” o “immaturo”, questo è hardcore che sfrutta ottimamente le esperienze dei membri e rivaleggia con le migliori produzioni della scena.
Weaving accelera i ritmi con un blast beat forsennato e chitarre a dodicimila che non lasciano un secondo per respirare, mentre si parla di corpi legati tra loro con un filo di lana.
Neanche mezzo secondo di pausa e giù con Distance and Difference, uno schiacciasassi lanciato in discesa, con un testo che spezza il cuore, un latrato disperato dal profondo della gola.
Chasing the Void è un mid-tempo più studiato, con un bel riff che ricorda quasi gli At The Gates, una gran serie di cambi di ritmo e un andamento perfetto. No Conception è il mio preferito dell’intero lavoro, e non pensiate mi sia facile sceglierne uno, ma tra l’argomento della terra arida e un andamento isterico, mi sento proprio a casa.
Non c’è davvero nulla che possa criticare nel debutto dei quattro, la produzione è precisa e perfetta e i testi in inglese non deludono manco uno che rompe sempre i coglioni su questo punto come il sottoscritto.
Gli ZEIT non hanno nemmeno avuto il tempo di uscirsene col primo disco e sono già una delle migliori realtà hardcore della scena italiana, specie di quella veneziana che raramente delude in quanto a qualità. L’album è stato ristampato a metà febbraio e sul loro bandcamp, al momento, bastano solo cinque euro per avere addirittura il CD vero e proprio.
Se avete due orecchie e un cervello funzionanti, sapete cosa fare.
Voto: 8
Damiano Gerli