(Hubro Music 2016)
Ivar Grydeland, chitarrista e insegnante presso la Norwegian Academy of Music, conduce l’ascoltatore attraverso 7 tracce ipnotiche e rarefatte. “Stop Freeze Wait Eat” è un progetto ambizioso, in cui il musicista riesce a evocare paesaggi sonori che ricordano il Brian Eno di “Music for Airports”. Ambientazioni sospese, che riportano alla mente anche il minimalismo di Arvo Pärt. Sospensione del tempo e un paradossale movimento stazionario: il tutto è ancora più apprezzabile se si pensa che il risultato viene ottenuto principalmente attraverso l’equilibrio tra strumenti acustici (come la chitarra e il banjo, non naturalmente vocati per queste genere di musica) ed elettronica. Come scrive Grydeland, l’obiettivo è la creazione di un “extended now” in cui il musicista improvvisa sulla scia sonora di quanto ha suonato immediatamente prima. Buona tecnica, abbastanza ispirazione ma il rischio dell’autoreferenzialità (quando non dell’autismo) è dietro l’angolo.
Voto: 3
Stefano Oliva