(Woodworm-Music 2016)
Conturbanti ed inquietanti i tre Fuzz Orchestra radicalizzano il loro sound, rendendolo più greve e intenso, virando definitivamente verso la direzione hard-metal e derivati.
Con lo sguardo sempre rivolto prevalentemente agli anni ’70, non per nostalgia, ma perché la storia è magister vitae i Fuzz Orchestra utilizzano i loro brani come possibili colonne sonore di grandi film, che nel passato hanno descritto le dinamiche perverse del potere che dal dopoguerra a oggi si sono espresse, utilizzando in particolare brani tratti da Todo modo, Nel nome del padre e da “Il settimo sigillo” (Il terrore è figlio del buio).
Grazie al contributo degli Esecutori di metallo su carta (Enrico Gabrielli, Francesco Bucci, Marco Santoro, Sebastiano De Gennaro e il jolly Nicola Manzan) i FO strutturano in maniera più compatta il loro sound, libero di muoversi tra il post punk imperioso ed apparentemente agile di The earth will weep e l’ossimoro noise electro sperimentale/canto gregoriano a cappella del Lamento di una vedova, fino all’inquietante, distopica e apocalittica L’uomo nuovo.
Di speranza ce n’è ben poca!
Voto: 9
Vittorio Lannutti