(Setola Di Maiale 2015)
In “Miniatura Obliqua” il musicista sardo Paolo
Sanna concentra la sua ricerca sulle risposte dei metalli
sollecitati.
Sei movimenti ispirati dalla gestualità del
corpo storico Butoh, Kazuo Hono.
Travolgente nell’approccio
ciclico e risonante dell’uno/due d’apertura Zhou / Birth
(con il supporto in quest’ultima di Giacomo Salis ad un piatto
preparato).
A spaziar senza fissa dimora tra introspezioni da
elettroacustica livida (lo spiazzamento inquieto tra Africa e Asia di
Water Gamelan), dronamenti su dente di sega, lucide espansioni
etno-rituali (le due parti di luce/furia Bertoia in chiusura
dei sei movimenti di Music For A Butoh Dancer), il
silenzio fedele compagno, gli imprevisti ben accolti, corpo e materia
in incontri stridenti.
Nessuno in vista, un gran vuoto
tutt’attorno.
La prospettiva è ottima.
Voto: 8
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