(Pfmentum 2016)
La vita si presta a numerosi inciampi, scomparse temporanee e
ritorni.
Era l’inizio degli anni ottanta, la scena di New York
accoglieva il talento del sassofonista/clarinettista Peter Kuhn,
tutto sembrava girar per il meglio ma, l’aumento delle dipendenze e
il successivo percorso di recupero, lo portavano a disconnettersi per
un paio di decenni dalle scene.
Ma l’amicizia con l’altro
sassofonista Dave Sewelson, nonostante gli ovvi alti e bassi
proseguiva.
Ed è in compagnia di quest’ultimo, che Kuhn
torna all’azione come meglio non potrebbe.
Un set impro newyorkese
del 2015, durante l’Arts For Arts.
A spalleggiare i due, il basso
e batteria di Larry Roland e Gerald Cleaver.
Il
risultato?
Tre movimenti saettanti, lirici, aspri e
notturni.
Intrisi di profonda spiritualità, quasi un vero e
proprio atto di riappropriazione di ciò che si è
lasciato lungo il percorso.
Fulmini e saette che parlano la lingua
dei classici, dove è chiaro, che calcoli non ne vengon
fatti.
Il corpo si muove, i sensi si accendono e loro ci dan
dentro che è una bellezza.
La vita sorprende, “Our
Earth / Our World”, conferma.
Una meraviglia fuori dal
tempo.
Voto: 8
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