(Bruit 2016)
Un creativo laminatoio di trame e grovigli acustici ripreso dal
vivo nel 2013 ad Atene.
Fisarmonica (lo svizzero Jonas Kocher),
sax soprano e violino (i greci Ilan Manouach e Dimitri
Papageorgiou), a scorrazzar liberamente in un panorama sonoro
istantaneo.
Introversioni a rasentar classicismi da compressione
estrema, silenzi brulicanti di gesti su corpi strumento, sequenze
fisse e minimali ad intercettar elevazioni dronanti e sbuffi
tonali.
Movimenti d’insieme, frastagliati e pigolanti e frangenti
solitari, di trasfigurata radice tradizionale.
Un’emissione
arcaica e primordiale a tratti, che ricerca spigoli ed eventi
inattesi.
Più o meno dalle parti di uno stridore pietra
contro pietra, mentre sullo sfondo si espande la contrazione di una
frase popolare dentata.
Il sole e la polvere del primo pomeriggio
estivo a far pulsar le tempie e intorpidire i movimenti.
Azione
essenziale (21 minuti), il giusto, ne più, ne meno.
Poi il
silenzio riavvolge ogni cosa, una vibrazione resta sospesa a
mezz’aria.
Master di Giuseppe Ielasi e splendido cd
semitrasparente.
Occorre altro?
Voto: 7
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