D’ora Stella ‘D’ora Stella’


(Old Bicycle Records 2016)

L’ortica pizzica la pelle se ti ci
rotoli, ma stendi il plaid e dormi, vedrai che nulla capiterà.
Perché
piccolo e fradicio è il mondo e inciampi se gli occhi son
bassi, ma alza la testa verso l’alto e vedrai che quasi certo
cambierà.
Per il resto, vatti a spizzicar la gioia
nell’angolo del bus che la mattina ti scarrozza da qui a qua.
C’è
quel raggio di sole che filtra dal vetro, e non sai se è una
carezza o uno schiaffone, ma ti basta, serve altro?
Forse una
sbronza, l’amore che ti lascia e ti ritrova, gente che passa nei
giorni, lega un poco e poi dimentichi.
Ma che ti frega, ti hanno
sfiorato, altro arriverà e altro se ne andrà.
Che
vuoi?
Serve pioggia e sole, vento, fuoco e strada sotto le
scarpe.
Pare un feedback che si avvicina, pare un teatro che si
avvera, pare Gesù e Maria, che quante volte, hai tirato a
forza giù dal cielo con parole, opere e omissioni.
Poi
arrivi tu e poi arriva altro.
Siam belli, siam fragili, a volte
stronzi.
Che buono questo vino, fantastica la tua pelle che
all’orizzonte sparisce.
La sveglia suona, fuori c’è il
sole, grandina piove e poi schiarisce, andrò al mare.
Siam
roba rotta, ci farà bene.
Ti porto con me, vuoi venire?
Il
plaid c’è.
Il cuore c’è.
Dice bene Aldo Becca:
Un giorno saremo fiori.

Voto: 8

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