John K. Leopold ‘Exasperating Perpetuation’


(Ravello 2016)

L’album propone 4 composizioni di tipo cameristico, che, oltre che per l’attenzione al ritmo e al timbro, si distinguono per un’insistenza esasperata sulla ripetitività di schemi, pattern e gesti musicali, tale da suscitare, appunto, la sensazione della perpetuazione. Tuttavia, a parte il meritevole primo brano che dà il titolo all’intero album Exasperating Perpetuation, dove, in alcuni momenti, fanno capolino figure e scansioni ritmiche quasi rock (ma con timbri classici), il lavoro non mi entusiasma. Anzi, A Slight Angle to the Universe: Waiting for the Barbarians mi è addirittura un po’ indigesta, per la continua frammentazione della parte strumentale provocata da reiterati (e fastidiosi) interventi del recitativo. Nel complesso, comunque, si tratta di un percorso musicale, non privo di pregi e ambizioni, proposto da un giovane e, come tale, promettente compositore.

Voto: 4

Alessandro Bertinetto

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