(Big Round 2016)
Affascinante quest’ultimo lavoro solista del pianista Sebastiano Meloni. Dodici brani, misurati e raffinati, disegnano un percorso coerente in un’improvvisazione atonale composta. Nel doppio senso del termine: per un verso, l’idea di base di ogni singolo pezzo è preparata “ahead of time”, come scrive l’autore nelle note di copertina, e fornisce così una base su cui si appoggia l’esplorazione improvvisativa; per altro verso, l’estro del musicista è formalmente pacato, contenuto, delicato. Come delicato è il tocco che restituisce un timbro intriso di dinamiche leggere, capace di generare atmosfere di vario colore e spessore, senza rinunciare a solide impalcature formali e senza scadere in un gratuito “anything goes”. Una notevole, ma mai sguaiata, vena lirica emerge spesso tra le note di questi schizzi che, per riprendere il titolo dell’album, impressionano “moods” fugaci nel suono.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto