(Foresta Fonica 2016)
Partono con il ritmo giusto i veneti Zagreb.
Il loro esordio sulla lunga distanza, prodotto da Emanuele Fusaroli (Bugo, The Zen Circus, Giorgio Canali) è costituito da un ottimo indie-pop-rock, che spazia molto soprattutto nei meandri dell’indie sia italiano, che di matrice angolosassone.
Il disco parte molto bene con il cantautorato rock, dai risvolti epici di Dentro una scatola, brano che fa il paio con Sputo d’asfalto, avvolto su sé stesso e con le vibrazioni insite in Girami la testa.
Il bel sentire delle malinconie di Frammenti avvolge l’ascoltatore in una ballata rassicurante, in linea con La parte più bella del pianto, mentre in Non è colpa tua, viene evocato, nella tonalità Vasco Brondi/Le luci della centrale elettrica.
Nel complesso “Fantasmi ubriachi” è un lavoro ben suonato e ottimamente arrangiato.
Voto: 8
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