(Area51 Records 2016)
Cantautorato indie in vero stile. I testi si perdono nel significato, ma si guadagnano seguendo le immagini suggestive, talvolta urlate, talvolta fuori tempo, come fosse un Rino Gaetano senza humor. Andiamocene a Taiwan e 1984 sono forse le tracce più riuscite, o almeno lo sembrano a me: questo tipo di musica mi piace più come ballad. Gli arrangiamenti sono anche curati, sia nella parte ritmica che nelle schitarrate di accompagnamento e nell’uso di strumenti non convenzionali – cello, sassofono e trombone. La costruzione dei pezzi è progressiva, nel senso che blocchi di testo/melodia si incastrano gli uni sugli altri e non c’è un vero ritornello da memorizzare. Sono questi i “caratteri mobili” del titolo. Consigliato se vi piacciono Calcutta e I Cani.
Voto: 7
Gianni Zen
