(Shyrec 2016)
Terzo lavoro per il power duo elettronico, che con questo lavoro ha dato al suo sound un’impronta maggiormente riflessiva ed evocativa e per certi versi più psichedelica. Tuttavia, il ritmo non cresce e tanti sono i momenti di dance-floor calibrati e molto ritmati, dato che il duo alterna momenti di ritmo accelerato ad altri più dilatati.
Quando il sound si fa martellante (Fear is over) e cacofonico (Intro: rising sun), i brani prendono una china decisamente ballabile, mentre quando i Wora wora Washington cantano (e non parlano) il cantato evoca in maniera marcata i Depeche Mode, tradendo una devozione smisurata per il gruppo britannico.
Il problema è che il “Mirror” fa apparire il duo come una costola o un side project proprio dei Depeche Mode.
Voto: 6
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