(Old Bicycle/Dreamingorilla/Soppressa 2016)
Questo duo svizzero esordisce con un lavoro evocativo ed intenso e che affonda le radici nel miglior indie degli anni ’90. Il duo, infatti, riesce a bilanciare tanto la melodia punk che evoca i migliori Husker Du nella tirata 7 seconds to 8, quanto le smancerie di certo garage che si sposa con il grunge meno aggressivo di Lickin hell’s hole, passando per morbide ballate acustiche (Coming to save the world as Bill Murray does).
Il duo si lascia andare anche a momenti psichedelici e dilatati, che evolvono verso un rock tirato proto-stoner (Room), o che si avvicinano ai primi Julie’s Haircut (Monsters).
Un ottimo esordio, soprattutto per chi è cresciuto con queste sonorità!
Voto: 8
Vittorio Lannutti