(Geograph records 2016)
Come se le sonorizzazioni di videogiochi di culto anni Novanta (cfr. Take your humanity, girl) fossero state affidate a Syd Barrett (On the line of heaven); in sintesi estrema, questa potrebbe essere la fulminea descrizione di “Shell” di Trapcoustic − al secolo Stefano di Trapani, agitatore attivo in diversi progetti dell’underground romano.
Aberrante (Split) e poetico (Blue secret) allo stesso tempo, coacervo di melodie “storte” elaborate da tastierine The Residents di quattro soldi (il simil-clavicembalo di The spell, il simil-organo di War). A volte, peraltro, i brani sono, classicamente, belli (The flower il migliore).
Per appassionati della Borgata Boredom e della deviata anima psichedelica Geograph records.
Voto: 6
Marco Fiori
Shell di Trapcoustic su Geograph records