(Innova 2016)
La musica del compositore newyorkese Timothy Dunne è una celebrazione del movimento: tutto è in perenne divenire, flussi di energia sotterranea e latente attendono l’attimo giusto per emergere dalle selve di micropolifonie di Ligetiana memoria – a loro volta influenzate dalla intricatezza ritmica della musica africana, filtrata da una impostazione scientifica occidentale e modernista − fino a sfociare in passaggi ritmici di grande densità e vitalità. L’orchestrazione scintillante attenua le atmosfere sinistre a cui inevitabilmente le frequenti dissonanze armoniche tendono. Niente, in queste composizioni per orchestra da camera, vi scalderà il cuore; ma nessuna, credo, se ascolterete con la giusta attenzione, vi lascerà indifferenti.
Voto: 6
Filippo Focosi