(Freaks R US/K7/Audioglobe 2016)
Tornati a nuova vita nel 2015 con “Citizen zombie”, Mark Stewart e soci, pubblicano questo nuovo lavoro, recuperando qualcosa delle origini: il produttore Dennis Bovell. Bovell, oltre ad aver curato il sound degli esordi del gruppo inglese, nel corso del tempo si è distinto per essere stato dietro le quinte anche dei Public Enemy.
Questa sottolineatura del produttore non è casuale, perché in ‘Honeymoon on Mars’ The Pop Group ha recuperato anche le sonorità degli esordi, vale a dire quel misto di dub, funk, electro-rock sostenuto da un cantautorato spezzettato e scorbutico, che tratta temi esistenziali e collettivi come, per dirla con le parole dello stesso Stewart, l’odio prefabbricato, la distopia e la delusione di un mondo alieno, che non rispetta le aspettative di chi scapperà disperato dal pianeta Terra.
Nel recupero delle radici dunque c’è poca innovazione, ma i brani sono comunque molto coinvolgenti, che sia a causa del fascino che suscitano gli spezzettamenti di Michael 13 e di City of eyes, anche se quest’ultima prende più una deriva funky-dub, o per il post industrial lento ma irruento di War Inc., o per la techno-percussiva Zipperface.
Menzione a parte merita Burn you flag per la sua intensità e per il martellamento continuo, che mantiene alta la tensione.
Un lavoro evocativo, ma molto stimolante!
Voto: 7
Vittorio Lannutti