(Boring Machines 2017)
Quattro ambientazioni dalle forti tinte noir, quelle assemblate
dal duo romano composto dal sax di Luca Mai (Zu /
Mombu) e dall’elettronica di Luciano Lamanna.
Azzurro fumo di sigarette inalate a fondo si alza in una notte rischiarata
dai neon tremolanti. Dalle parti di “Blade Runner”,
“Liquid Sky” e Carpenter assortito. Di non poco
distanti, dalle personali coordinate espressive che di solito li
contraddistinguono (jazzcore/metal/afro per Mai, techno e sue derive
per Lamanna). Glaciali bleep su sfondo minimale , contatori
geiger in ticchettio, lunghi segmenti di sax in tiro dronante, a
spatolar umori notturni su tutto. Il fermo immagine quasi
isolazionista dell’ultima traccia a brillar intensamente.
Fascinosa, tesa e contemporanea lisergia urbana.
Voto: 7
Marco Carcasi