Management del dolore post-operatorio ‘Un incubo stupendo’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(La Tempesta/Garrinchia 2017)

Il gruppo abruzzese con una formazione mutata, dato che della formazione originaria sono rimasti soltanto il cantante/front man Luca Romagnoli e il chitarrista Marco Diniz Di Nardo, pubblicano il quarto lavoro.
Il sound si è del tutto affievolito, rispetto all’aggressività spontanea di “Auff!!”. Per quanto siano rimaste alcune istanze funk-rock, nel complesso in “Un incubo stupendo” il gruppo abruzzese si è diretto verso un pop-rock cantautorale che guarda molto al periodo ’70-’80.
I testi, infatti, sono meno graffianti e il p-funk in qualche occasione (Esagerare sempre) risulta edulcorato. In troppi casi Romagnoli canta evocando Vasco Rossi (Visto che te ne vai), snaturando la forza propulsiva degli esordi e quando va bene si sentono le influenze di Rino Gaetano (Una canzone d’odio).
I brani spesso sono nostalgici e nel complesso “Un incubo stupendo” viene percepito come un lavoro interlocutorio.

Voto: 5

Vittorio Lannutti

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