(Toni Cattano and Aut Records 2016)
Musica divertente e convincente quella che ci propone il trombonista, compositore e improvvisatore Tony Cattano, qui insieme a Emanuele Parrini (violino, viola) ,Matteo Anelli (basso), Andrea Melani (batteria). Ed è bello sentire/vedere come i più o meno giovani musicisti italiani contribuiscano alla vitalità del jazz (inteso in senso lato, come campo di pratiche musicali). A caratterizzare l’album sono i temi molto efficaci (che, in parte almeno, si richiamano, mi pare, a Mingus), la timbrica, caratterizzata molto dalla collaborazione tra il trombone e il violino o la viola, e lo swing convinto e accentuato. Uno swing che non scema neppure nei momenti più liberi e che, ovviamente grazie alla firma del violino, ricorda a volte il sound di Stepháne Grappelli. Ecco così dieci tracce molto godibili (scusate la brutta parola): per la capacità di coniugare creativamente tradizione e innovazione, tempi e atmosfere di qualità diverse – ma sempre dal taglio brillantemente un po’ scanzonato (quasi auto-ironico a volte)–, oltre che per la riuscita integrazione tra architetture compositive e improvvisazione e tra interplay e interventi solistici di tutti i musicisti, costituiscono un’eccellente proposta artistica.
Voto: 9
Alessandro Bertinetto