(Confront 2017)
Dodici brevi improvvisazioni, per materia organica trattata con
estrema sensibilità, field recordings, percussioni disossate,
zither, oggetti ed onde radio. Frutto della collaborazione fra il
sound artist statunitense Jeph Jerman (fondatore della sublime
esperienza Animist Orchestra) e gli italiani Giacomo Salis
e Paolo Sanna. Gioco d’immaginazione estesa fin quasi sul
ciglio dell’inudibile, di sottrazione evocativa, di movimentazione
materica che non si limita al puro gesto performativo, del
particolare microscopico e dell’incidente ben accolto.
Che s’offre al rotolamento controllato, allo sfregamento metallico, all’abrasione
pelle contro pelle, allo scampanellio in circolo ed al flettersi di
materiali lignei. Superbo atto di ascolto reciproco, non ansiogeno
e privo di strabordi d’ego. Una ricerca sul suono e sul senso di
un ascoltare, sfrondato di ogni eccesso spettacolare/commerciale.
Apparizioni e sparizioni, disintegrare e ricomporre.
Pietra contro pietra. Un sibilo improvviso e
prolungato ad occupar tutto l’orizzonte, l’eco di una tradizione arcaica. Silenzio.
Voto: 8
Marco Carcasi