(Innova 2017)
Il giovane e affiatato Akropolis Reed Quintet è un quintetto di ance la cui composizione, soprattutto per ciò che riguarda l’innesto di strumenti come clarinetto basso e sassofono (accanto a strumenti più classici come oboe, fagotto e clarinetto alto), si mostra particolarmente adatta al sound delle composizioni di autori contemporanei qui presentate, a partire da Jesus Is Coming, uno dei brani più celebri del compositore olandese Jacob TV. In questo pezzo, l’autore mixa spezzoni di parlato di un predicatore newyorkese, frammenti di un coro militare e le voci di due bambini, spezzettandole e ricomponendole in stile minimalista e amplificandole con il groove affidato al quintetto, trasportandoci così in un clima metropolitano e brulicante. Nel brano di David Biedenbender, i due movimenti esterni dalla carica ritmica travolgente e funkeggiante racchiudono una sezione centrale meditativa e contemplativa. Il pezzo di Rob Deemer possiede una vena narrativa che si dipana attraverso scenari ora bucolici e sognanti, ora pervasi da una vivacità e da un dinamismo che in ultimo si impone, suggerendo che la storia raccontata musicalmente abbia un lieto fine. Il brano che dà il titolo al CD, a firma di Gregory Wanamaker, segue lo stesso canovaccio – alternanza di sezioni di introspettivo lirismo ad altre ritmicamente eccitanti – trasponendolo a un livello più astratto, dove a prevalere è la componente dialogica delle tessiture contrappuntistiche. Un dialogo che idealmente prosegue nella conclusiva composizione di John Steinmetz e che coinvolge anche il pubblico, che ascoltiamo intervenire per replicare il canto dolente dispiegato dal quintetto nella prima parte del brano, e successivamente salutare, con fragorosi applausi, l’innesto di un tema dal sapore folk, reiterato in maniera insistita e convincente. Applausi che l’Akropolis Reed Quintet merita senz’altro per questo originale e coinvolgente CD, al quale speriamo ne seguiranno presto altri.
Voto: 8
Filippo Focosi