(Dio drone/Toten Schwan/Koe/Brigante/Cave Canem(D.I.Y.)/I dischi del Minollo/Vollmer Industries 2016)
Dopo un promettente Ep, questo trio proveniente da Veneto e Lombardia, pubblica l’esordio sulla lunga distanza. Il trio si esprime con un ottimo metal-noise-sperimentale strumentale.
Graffianti e provocatori i Demikhov, sono in linea con lo ‘scienziato pazzo’ sovietico a cui si sono ispirati per il nome della band, il quale si cimentò in mutazioni genetiche, come il cane a due teste.
La loro musica per certi versi ricalca le sperimentazioni bizzarre, vuoi per la miscela eccitante di post-punk, indie crossover ’90, spunti di Primus e di death metal/grunge di A two headed Zeus appears to Valdimir Demikhov, o per il noise jazzato che viene rallentato fino a toccare i territori metafisici da Neurosis sotto acido e anfetamine, tanto da sconfinare in certo proto-stoner da Kyuss esordienti di Twice the bark, o ancora la psichedelia profonda, noise e martellante che sprofonda nell’innaturale incrocio tra Neurosis e Swans di Accumulating failures magnifies your heads’collection.
Il funk psicotico ed imperturbabile caratterizza l’inizio di Dogs for the government, ma in seguito i cambi di registro stilistico portano al noise purissimo, mentre la successiva My mind master mystic mademoiselle è purissima epica di noise sperimentale. Un’epifania per gli appassionati di distorsioni, riverberi e feedback.
Uno dei pochi lavori di indie italiano degli ultimi anni che hanno la legittima ambizione di essere internazionali e trasversali.
Voto: 9
Vittorio Lannutti