(pfMENTUM 2016)
Scrittura singolare e contemporanea quella del multistrumentista
Matty Harris. Quattro composizioni per ampio ensemble,
eseguite da quattordici musicisti dell’area impro/jazz di Los
Angeles. Sorta di scalmanata big band alle prese con complessità
esecutive assortite e tanta voglia di scuoterci un poco.
Mordono a pelle ma con un certo garbo.
Nessun rattrappimento meditabondo. Un flusso costante e scompaginato di jazz/funk spirituale, fra coordinate predefinite e spazi di libero avvitamento.
Che si espone in piena luce, baruffa e incupisce, si disarticola e poi
fracassone si illumina. Strato su strato, fra urti e notevoli
aggrovigliamenti divertiti.
Voto: 7
Marco Carcasi