(Innova 2017)
Ross Feller è un compositore e sassofonista di Chicago. Come nota Robert Carl nel booklet, la sua musica è un confronto assiduo con il modernismo del XIX secolo, attraversato dalla prospettiva del Postmodernismo (o forse del Post-postmodernismo?) attuale. L’intreccio di elettronica e acustica, la compresenza tra il complesso impasto strutturale del lavoro compositivo e il profumo d’improvvisazione che aleggia pervasivo un po’ dappertutto (testimoniando del contatto tra il compositore e l’AACM, l’Association for the Advancement of Creative Musicians, di Chicago), l’influsso di compositori come Cage e Scelsi e le atmosfere della nuova “Nuova musica” sono gli ingredienti che danno vita a queste otto composizioni, realizzate tra il 1994 e il 2013 e tutte decisamente orientate al caldo momento della performance. Si tratta di brani orchestrali molto articolati (come Triple Thread, X/Winds, Sfumato) oppure di pezzi dedicati soprattutto a particolari strumenti o gruppi di strumenti: un piano allo stesso tempo suadente e perturbante in Still Adrift, la tromba virtuosistica di Peter Evans in Bypassinng the Ogre, le percussioni nel lungo Disjecta, l’aspro violino – originariamente pensato in interazione con i movimenti di una danzatrice, di Retracing, un violoncello “parlante” in Glossolalia. L’esplorazione del contesto musicale sperimentale che ha caratterizzato un passato abbastanza recente diviene stimolo per una ricerca che, pur non portando a innovazioni straordinarie e mostrando anzi a volte di percorrere vie già alquanto battute, rivela l’autenticità impegnata di un esercizio consapevole della creatività artistica, offrendo diversi momenti d’ascolto assai pregevoli.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto