(Sono Luminus 2017)
ACME (acronimo di American Contemporary Music Ensemble) è un collettivo di musicisti dedito alla promozione e all’esecuzione di musica contemporanea, specialmente americana. Alcuni di loro sono anche compositori: è il caso di Caleb Burhans, il cui quartetto d’archi in un unico movimento che apre questa selezione, scritto per commemorare la morte di suo padre, sviluppa un tema di dolente intimità, sfruttando il suono avvolgente degli archi che ci accompagnano in un crescendo di pahos puntellato da una dolce sequenza in pizzicato, per chiudersi con un ritorno alle austere atmosfere iniziali. I due successivi brani di Caroline Shaw per strumenti solisti, violoncello e pianoforte, rivelano l’abilità della compositrice di lavorare con materiali storici, rispettivamente un mottetto di Thomas Tallis e una mazurka di Chopin, e di restituirceli in forma totalmente nuova, sottoponendoli a raffinate tecniche di segmentazione e dilatazione. Un altro compositore-autore di ACME è il pianista Timo Andres, il cui quartetto d’archi, in quattro brevi movimenti, offre una vivida evocazione delle abitudini mattutine del primo, vero grande innovatore della musica americana, Charles Ives, intessendo stratificazioni ritmiche che non sarebbero certo dispiaciute all’illustre dedicatario del pezzo. Chiude il Cd uno dei brani a mio avviso più convincenti nel repertorio del celebrato compositore John Luther Adams (premio Pulitzer 2014). I distesi e ampi archi melodici intessuti dagli archi, “disturbati” dal pulviscolo di suoni discreti e delicati prodotti dai vibrafoni, dal pianoforte e dalla celesta, sembrano emanare direttamente dallo scenario naturale cui Adams, fedele alla sua poetica “ambientale”, intende dar voce. La tenue sensazione di malinconia che promana dalla musica suggerisce tuttavia la presenza di un osservatore: una traccia umana cui forse non si può, o non si vuole, del tutto rinunciare.
Voto: 8
Filippo Focosi
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