(INRI/Tannen/Artist First 2016)
Secondo lavoro per il quartetto formato da Alessandro Zanotti e Davide Gherardi (The Death Of Anna Karina), Riccardo Bringhenti (Workout, Ungar Trio, Welch, 7 Note In Nero) ed Enrico Baraldi (Nicker Hill Orchestra) che questa volta ha voluto dare una direzione definitivamente epica al proprio sound strutturato su post-harcore che deve molto all’asse Neurosis–Swans.
Si tratta di un concept, perché tutte le otto tracce sono liberamente ispirate alla tragedia di Eschilo “Prometeo incatenato”, nella quale il Titano reo di aver fatto dono agli uomini del fuoco e della speranza viene condannato da Zeus ad essere incatenato su una rupe con il fegato eternamente divorato da un rapace.
Gli Ornaments propongono in modo molto efficace tutti i momenti topici della tragedia, evidenziando i momenti più violenti e tragici, attraverso i suoni di catene presenti tra gli electro-noise di Efesto, i momenti ora imponenti, ora melodici di Prometheus, la lirica imponente di Oceano e il complesso post-core-noise di Ermes, fino ai momenti incalzanti del metal potente e tragico di Zeus.
Un lavoro denso, ricco di sfumature e potente, perché induce l’ascoltatore a mettersi in contatto sia con il suo inconscio, che con quello collettivo.
Voto: 8
Vittorio Lannutti