(Ravello 2017)
Molte sono le influenze che informano la poetica di Alla Elana Cohen: dal primitivismo stravinskiano al ritualismo della musica giapponese, uniti a un gusto tutto tardo-novecentesco della sorpresa che talvolta sfocia nel grottesco. Il linguaggio armonico moderno, non privo di asprezze, concorre alla creazione di un alone di mistero, insieme all’assenza di una qualche sembianza di trama narrativa. La musica della Cohen vive in un eterno presente di infinita ricchezza, anche timbrica: si pensi alla serie degli Inner Temple, paradigmatica in tal senso. I suoi brani seguono una logica interna, che si palesa attraverso l’alternanza di delicate sequenza melodiche, ostinati ritmici e possenti accordi. Un linguaggio senz’altro originale e profondo, che merita un ascolto assorto.
Voto: 6
Filippo Focosi